Intervento in Consiglio Comunale per ricordare Fabrizio Frizzi

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  • Roberta Li Calzi

Intervento in Consiglio Comunale per ricordare Fabrizio Frizzi

"Con Fabrizio se ne va un pezzo di noi, della nostra storia, del nostro quotidiano". Così la Rai ha commentato la notizia della scomparsa di Fabrizio Frizzi, avvenuta stanotte a Roma. 

Quasi 40 anni di carriera e mai una parola fuori posto, per il celebre conduttore TV, educato, gentile e sorridente. Negli anni ’90 divenne il Re del sabato sera al fianco di Milly Carlucci grazie a "Scommettiamo Che", show che intratteneva milioni di italiani davanti al piccolo schermo.

All'intrattenimento ha imposto il suo stile garbato, semplice, contraddistinto da grande rispetto per il pubblico, Frizzi ha avuto sempre una grande e concreta sensibilità, che lo ha portato anche sotto le Due Torri, dove ha sposato la causa della Casa dei risvegli Luca de Nigris. 

Fulvio De Nigris infatti oggi lo ricorda come "una persona straordinaria e carica di umanità nel mondo dello spettacolo. Sempre disponibile e sensibile ai temi della solidarietà e delle persone fragili, amico di Luca, aveva inaugurato la nostra sede e nel 2004 con Gianni Morandi e Alessandro Bergonzoni la Casa dei Risvegli Luca De Nigris". 

Ha condotto per anni "La partita del cuore", sapendo veicolare attraverso lo sport un messaggio di solidarietà capace di mobilitare le persone. Alla guida della maratona benefica di Telethon, ha donato il midollo osseo promuovendo pubblicamente questa forma di donazione e invitando gli italiani a donare.

Alieno agli stereotipi sessisti, ha condotto 15 edizioni di Miss Italia dimostrando sempre le sue doti umane e professionali. Doti talmente apprezzate e riconosciute da portarlo al centro di una striscia dei fumetti più amati dai bambini, Topolino, nel febbraio 2009 (ne "I Bassotti e gli insoliti ignoti", i furfanti partecipano al quiz condotto da Paprizio Sfrizzi, ovvero Frizzi versione topoliniana). 

Il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, l'ha nominato commendatore, nel 2015, onoreficenza di cui Frizzi si è fregiato col suo solito riserbo.

Ricordiamo con affetto quella risata spontanea e contagiosa, allegra e mai sguaiata, che entrava nelle case di tanti di noi, anche della mia generazione che le prime volte l'hanno sentita da bambini.

Era tifoso della squadre di calcio della Roma e del Bologna. E allora anche da Bologna vogliamo mandare un saluto, con semplicità e gentilezza, a una persona così.



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