Adesione del Comune di Bologna al progetto “Decoro Urbano”, servizio completamente gratuito per il Comune e per il cittadino: è uno strumento partecipativo per la segnalazione dei disagi tramite smartphone e pc.
Sono tantissimi i paesi del mondo che negli ultimi anni hanno scelto di adottare gli strumenti del web per creare un filo diretto tra cittadini e amministrazioni pubbliche.
Come funziona? Il cittadino vede qualcosa che non va, lo fotografa e invia la segnalazione al Comune tramite un sistema automatizzato. Attraverso l'integrazione con i social network, le segnalazioni e gli interventi risolutivi ottengono ampia risonanza mediatica.
Attualmente è possibile inviare segnalazioni relative a: rifiuti, dissesto stradale, zone verdi, vandalismo/incuria, segnaletica, affissioni abusive, ma il progetto è in costante sviluppo ed è previsto prossimamente l’inserimento di ulteriori categorie, per offrire una copertura completa delle problematiche urbane.
Già oltre 4 milioni di cittadini (Fonte ISTAT) possono segnalare il degrado nei Comuni Attivi e la mia proposta è di rendere attivo anche il Comune di Bologna in questo progetto.
Successivamente, mi impegnerò a monitorare l’attività di segnalazioni e di interventi dei cittadini.
Installazione nel Comune di Bologna delle “case dell’acqua”, fontane di acqua microfiltrata che erogano la cosiddetta “acqua del sindaco”, naturale o gassata, proveniente dall’acquedotto pubblico. I cittadini potranno rifornirsi a questi distributori gratuitamente o con una spesa simbolica (pochi centesimi per l’acqua gassata), con la sola regola di non prelevare più di un certo numero di litri di acqua per volta.
L’iniziativa, già attiva con successo in altre zone d’Italia e in numerosi Comuni della Regione con l’obiettivo di tutelare l’ambiente e stimolare un consumo consapevole, punta a ridurre il consumo di plastica, diminuire il trasporto su ruote per la distribuzione delle bottiglie e limitare la produzione di rifiuti. Fornire acqua ai cittadini a prezzi più che accessibili è anche un incentivo all’utilizzo dell’acqua del nostro acquedotto, che è buona e controllata e quindi è una garanzia per il cittadino.
Si può anche prevedere che una parte del ricavato annuale della distribuzione dell’acqua venga destinata ad iniziative ambientali.
Il costo di realizzazione delle case dell’acqua è contenuto e pesa poco sul bilancio comunale. Il servizio va gestito al meglio, evitando gli sprechi e avendo grande cura nella gestione dei recipienti utilizzati per il prelievo ed il trasporto, per fornire acqua rigorosamente sicura e controllata, attraverso la previsione di controlli chimici, biologici e analisi costanti per garantirne la qualità.
Sullo stesso tema, visto che la Regione negli ultimi anni ha incentivato la promozione e l’utilizzo dell’acqua del rubinetto sia per i consumi privati che pubblici, propongo che il Comune di Bologna si impegni a valorizzare le fontanelle esistenti in città (centro storico, stazione, ma anche periferie e parchi), ripristinandone il funzionamento, il decoro e le condizioni igieniche, a fronte del sempre più frequente passaggio di viaggiatori, cittadini e turisti nella nostra città.
Tali proposte si inseriscono nel solco della strada tracciata dall’amministrazione di Bologna, che proprio nei mesi scorsi ha scritto nero su bianco, modificando l’articolo 2 del proprio Statuto: “Il Comune riconosce l’acqua quale patrimonio dell’umanità e lo status dell’acqua come bene comune pubblico”. Tale provvedimento, intitolato “il diritto dell’acqua”, afferma ufficialmente e istituzionalmente “l’accesso all’acqua come diritto naturale, inalienabile di ogni essere vivente”.
Mi impegnerò a contattare e coinvolgere personaggi sportivi di livello locale e nazionale chiedendo loro di dedicare un certo numero di ore del loro tempo ogni anno per promuovere iniziative di supporto alla cittadinanza bolognese.
Così come tanti cittadini di tutte le fasce di età dedicano tanto del loro tempo allo sport (praticandolo, facendolo praticare, organizzando eventi, facendo il tifo, ecc.) è un bel segnale che gli sportivi impieghino un po’ di tempo, a loro volta, in favore dei cittadini.
Le Banche del Tempo sono nate come un’opportunità di realizzare uno scambio di saperi, competenze, conoscenze, per far fronte ai piccoli bisogni quotidiani e creare allo stesso tempo relazioni tra persone anche di generazioni diverse. Uno scambio alla pari che, fuori dalla logica monetaria, valorizza la persona.
La Banca del Tempo dello Sport nascerebbe con l’intento di portare i valori e l’energia dello sport per favorire la realizzazione di iniziative a concreto sostegno della città, ad esempio: organizzazione di eventi per valorizzare i territori delle periferie che vedono fenomeni di degrado e abbandono; momenti di incontro nelle scuole su temi di attualità che coinvolgono i giovani; creazione di eventi sportivi finalizzati alla raccolta fondi per il restauro di monumenti e opere utili alla comunità, ecc.
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